Il voto di protesta
2008
(foto di Bossanostra)
Molti italiani, essendo scontenti dell’andamento della politica nel Belpaese, hanno deciso di astenersi dal diritto di voto. Ma è la scelta giusta da fare per protestare contro la cattiva-politica? Pare proprio di no. Ieri mi sono imbattuta in un articolo di Giovanni Sartori sulla prima pagina del Corriere della Sera che dà le “istruzioni” all’elettore su come esprimere un voto di sfiducia costruttivo.
Sartori scrive che l’alto astensionismo non verrebbe riconosciuto dai politici come un voto “punitivo”. Essi giustificherebbero l’affluenza in diminuzione con il fatto che l’Italia si sta allineando agli altri Paesi Europei, in cui i livelli di voto sono più bassi (l’Italia è uno dei paesi con i livelli di partecipazione politica più alti).
Non sono utili neppure le schede nulle e le schede bianche (peggiori di quelle nulle perchè votabili al momento dello scrutamento).
Qual’è allora la scelta più idonea a protestare? Sartori ripone la soluzione nell’utilizzo del voto disgiunto tra le due Camere. Per esempio, se Maria Rossi votasse Veltroni al Senato e Berlusconi alla Camera (o viceversa), i due voti si pareggerebbero e si cancellerebbero e l’esito elettorale sarebbe zero. E’ un pò come la somma algebrica: +1-1=0. Il diritto di voto viene così esercitato esprimendo “il secco rifiuto del Palazzo e della Casta”. Il voto disgiunto, inoltre, permette di indicare il male minore. Il voto al Senato è più “importante” di quello della Camera, secondo l’attuale legge elettorale e il suo metodo di attribuzione dei premi di maggioranza. Nel caso di Maria Rossi, il suo voto indica che il “male minore” è Veltroni, quello maggiore è Berlusconi.
Il voto disgiunto, secondo Sartori, è attribuibile anche ai partiti minori. Votando, per esempio, Veltroni e Bertinotti oppure Berlusconi e Casini. In questo caso chi ne trae vantaggio è soprattutto il partito minore, poichè servirà loro a superare lo sbarramento. Possono ovviamente essere votati anche partiti di schieramenti diversi. Per es. Bertinotti e Santanchè, perchè no?
Ovviamente non vi dirò mai chi voterò io (e se applicherò questa modalità di voto disgiunto)… Di certo andrò a votare per esercitare il mio diritto di voto…
Ah, stasera, in occasione della puntata di Matrix alle ore 21 con lo “scontro” Berlusconi vs Veltroni, la blogosfera si organizza. Da un’idea di Anonimo Italiano, Sonounprecario, Antonio Vergara, Biagio Raucci, La Privata Repubblica, Liberamente, Kagliostro e Terzo Occhio commenteranno il dibattito in tempo reale su Coveritlive (cercando l’evento “Berlusconi e Veltroni a Matrix per le politiche 2008”) e sui propri blog.
[tags]voto, elezioni, camera, senato, veltroni, berlusconi, elezioni 2008, 13 e 14 aprile[/tags]
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16 commenti
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In attesa del commento di Antonio ma direi che il professor Sartori ha delle idee un poco bislacche. Interessante però. Ieri sera volevo il parere di Anna Finocchiaro su SL ma Pico non ha passato la domanda. Uffa. 🙂
Guarda dipende molto dalla regione.
Relativamente al senato (alla camera tutto questo non vale nulla), in alcune regioni se vuoi rompere le uova nel paniere a uno dei due principali schieramenti, puoi votare un partito minore che supererà pero’ lo sbarramento, per aumentare la sconfitta di uno dei due schieramenti principali, mi spiego: se vuoi sfavorire berlusconi in emilia dove con tutta probabilità vince il PD converrebbe votare sinistra arcobaleno in modo che berlusconi prende ancora meno voti.
Viceversa se stai in lombardia e vuoi sfavorire Veltroni, ecc ecc.
Questo perchè la legge elettorale è una porcata come già detto dal suo ideatore.
Proprio per come è fatta la legge elettorale l’idea, se è proprio come la scrivi tu (non ho letto l’articolo), mi pare bislacca.
In alcune regioni è pero’ possibile un “voto dispettoso” al senato, se disgiunto dalla camera, questo si (in altre del tutto inutile), leggi ad esempio qui.
ieri m sono persa la Finocchiaro… troppa stanchezza… ke settimana.. però sarebbe stato interessante 😀
si,anche io opterò per il voto disgiunto.pd alla camera,ovviamente.boselli o bertinotti al senato.
andrò a votare solo per scongiurare il pericolo del nano 🙁
ma con una tristezza infinita 🙁
kla xkè non dici per chi voti? ;;)
certo che se qualcuno vota la santanchè e bertinotti vorrei conoscerlo 😀
mary, suspanceeeeeee 😀 cmq ank’io vorrei conoscere uno che vota bertinotti e santanchè
gianluca, grazie del tuo preziosissimo contributo!!!
Come già scritto da altri nei commenti precedenti il ragionamento a livello astratto può aver ragion d’essere, però i voti al Senato si fanno su base regionale e le liste hanno una soglia di sbarramento doppia a quella della camera (risp. 8% e 4%).
Per cui il voto disgiunto – parliamo di quello che favorirebbe un partito più piccolo – in talune regioni potrebbe portare ad un assurdità in termini: votare al Senato La Sinistra in Toscana ed Emilia (notoriamente a sinistra) potrebbe invece agevolare il PDL che avrebbe una percentuale + alta per il premio di maggioranza.
Così come il peso dell’UDC in regioni come Sicilia e Campania raggiunge da solo la soglia di sbarramento, in altre non arriva neanche ad 1%.
Se tutti gli elettori si mettessero a fare sti calcoli però, credo che non andrebbe a votare nessuno per lo stress…
Un saluto
Voto disgiunto?
attenzione!
per ostacolare la vittorio di Berlusconi è necessario votare Sinistra Arcobaleno al senato,
specie nelle regioni Lombardia Emilia Romagna e Toscana.
vedi perchè e percome:
http://guerrillaradio.iobloggo.com/archive.php?eid=1683
guerrilla, il mio post nn intende dare nessuna indicazione su come ostacolare Berlusconi o Veltroni… è solo un ulteriore modo di vedere il voto 😀
certo che votare da una parte Veltroni e dall’altra Berlusconi per protesta mi sembra una grande presa per i fondelli, io voto chi mi rappresenta e se non c’è nessuno che mi rappresenta non voto nessuno, al di la dei significati politici che i singoli possono attribuire al mio voto!!!
p.s. complimenti per il blog 😉
@Clarita
Anche io parteciperò al dibattito, anzi, a dirla tutta, l’ho organizzato io 😛
Sonounprecario mi rema contro perché siamo innamorati della stessa donna: E. M.
Sul voto disgiunto di Sartori: ai fini del risultato conterebbe poco e sarebbe difficile da quantificare, anzi, non si potrebbe proprio riconoscere: le schede della camera non sono incollate a quelle del senato e una volta nell’urna non hanno più nome.
Aggiungi che una fetta dell’elettorato non vota al senato: impraticabile.
Aggiungi che questo meccanismo consentirebbe a un piccolo numero di persone di decidere per tutti, un po’ come la scheda bianca o nulla, per via della legge elettorale che assegnerebbe un premio di maggioranza anche in presenza di un singolo voto in più.
Il voto di protesta si dà a un partito di protesta, possibilmente che abbia speranze di eleggere rappresentanti. Ogni altra ipotesi, nell’ambito del nostro sistema elettorale, è demagogia e populismo.
complimenti x l’idea, correggo subito il post!!! dici che il miglior modo per protestare è votare x i partiti + piccoli??? 😀
No, per i partiti cosiddetti “di protesta”. Esistono anche grandi pariti di protesta. Pensa alla Lega: specie all’inizio era un partito di protesta che raccoglieva, a memoria, un 8-10% a livello nazionale.
Ovviamente non sto dicendo che bisogna votare Lega: piuttosto mi taglio un dito 😛
Io sono di Sinistra, una mia amica è capolista al Senato in Basilicata e per fortuna non ho dubbi…
Sul mio blog ha scritto un visitatore che dice di votare per protesta la Destra della Santanchè alla Camera e la Sinistra Arcobaleno al Senato.
Esistono questi voti strani… esistono… se ne vedono di tutti i colori nelle urne!
e si..mitico sto tipo che vota la santanchè e l’arcobaleno.
mente scissa.
cmq kla vedi sto video,l’ho visto qualche gg fa,magari riesci a dargli più rilievo
http://it.youtube.com/watch?v=LYKCOdU0A30
mary, certo che l’ho visto anch’io quel video!!! 🙂
Per una volta Sartori mi delude..