Statali verso il pugno di ferro
2008
Ho letto un articolo del TGCOM che voglio riportarvi:
Statali, verso nuovo giro di vite
Truffa aggravata per falsi malati?
Nuovo giro di vite per gli statali fannulloni. Una bozza di un nuovo documento del ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, prevede il reato di truffa aggravata e il licenziamento per il lavoratore pubblico, che presenti un certificato con false attestazioni di malattia. Previsto anche un rafforzamento dei controlli medici giornalieri durante il periodo di assenza e il licenziamento per il medico nel caso di falsa attestazione.
Il documento del ministro riguarda, in particolare, la riforma del lavoro pubblico e della contrattazione collettiva che sarà consegnato ai sindacati nel giro delle consultazioni sul piano industriale, le cui linee generali sono state rese note nei giorni scorsi ai rappresentanti dei lavoratori.
I lavoratori pubblici in esubero che rifiutano di essere spostati in un’altra amministrazione saranno licenziati, prevede il documento Brunetta. Stop anche ai premi a pioggia “a prescindere dalla qualita” del lavoro svolto. Dovranno essere corrisposti secondo la “valutazione della qualita’ del prodotto e dei servizi resi”. La produttività – è scritto – “dovra” essere direttamente commisurata ai risultati ottenuti”. Limitazioni anche per la carriera con automatismi dovuti all’anzianità di servizio.
Mi auguro proprio che tutto ciò si avveri e non solo nel settore pubblico!! Anzi spero che sia il punto di partenza di una grande riforma che ci porti ai livelli di contrattazione europei!! Perchè in Europa queste cose non succedono di certo…
Sono tanti i giovani (me compresa), volenterosi e meritevoli, che sognano un posto fisso (soprattutto in una pubblica amministrazione, ovvio) e non è proprio giusto che c’è chi si approfitta del suo contratto per fare il proprio comodo, tutelato pure… e a me chi mi tutela? Chi tutela i giovani volenterosi e meritevoli senza lavoro? Mi date una risposta, please?
Articoli simili
6 commenti
Trackback e pingback
Non ci sono trackback e pingback dispinibili per questo articolo
Bella domanda. I nostri politici dovrebbero porsela più spesso.
Molte chiacchiere. E’ molto difficile premiare chi merita nella P.A., perchè vi è troppo lecchinismo.
Comunque io mazzolerei di più coloro che hanno responsabilità dirigenziali, sottoponendoli a test periodici per vedere se sono in grado di fare effettivamente i dirigenti.
” Un tenente non viene seguito dai propri soldati se non dà il buon esempio,cioè sacrificandosi per primo”
OT :Sono iniziate le votazioni per il concorso “miglior template 2008” in cui ti sei iscritto/a.
I soldati non si sacrificano se non vedono morire per primo sul campo di battaglia il loro tenente!
clara te sogni davvero un posto fisso in una pubblica amministrazione?
Il problema che forse nessuno vuole affrontare è quello di chiedersi che cos’è il lavoro pubblico. Nella generalità dei casi il lavoro pubblico offre un servizio alla collettività. Allora come misurare la qualità del servizio reso? Non certo deve farsi il solito e scontato paragone con il settore privato. Si deve valutare, quindi, caso per caso qual è il servizio che si deve offrire e tendere al miglioramento dello stesso.
Più spesso si scade nella più vile demagogia sparando nel mucchio e bollando un’intera categoria che non merita l’insulto che attualmente l’opinine pubblica, lanciata dall’azione del ministro della Funzione Pubblica, indirizza alla categoria dei pubblici dipendenti.
Personalmente sono daccordo sul perseguire quei dirigenti superpagati che non si assumono responsabilità e si comportano come gli ultimi degli impiegati dell’ente di appartenenza, fingendosi malati e non rispondendo al giuramento di fedeltà fatto al momento dell’assunzione dell’incarico. Ma l’altra faccia della medaglia, e per fortuna esiste sempre, è quel folto numero di dipendenti che svolge il proprio lavoro e guadagna onestamente il proprio stipendio (che generalmente è molto vicino alla soglia di povertà se si pensi che un funzionario non dirigente a mala pena raggiunge € 1.500,00 mensili contro i 3.000-4.000 di un dirigennte).
Sparare nel mucchio non serve perchè se paga l’onesto per il peccatore, allora non si fa altro che il gioco dei disonesti fannulloni.
Per concludere, il vero problema è quello di moralizzare l’intera nostra società e rispettare quelle norme o regole che già esistono; chi è preposto ad applicarle deve farle rispettare.
Così, come già si sono registrati procedimenti nei confronti di lavoratori (dell’Acquedotto Pugliese e delle F.A.L.) che frodavano il proprio datore di lavoro, timbrando il badge e poi dedicandosi a faccende personali.
Come si è visto basta un pò di controllo ed è facile mettere ordine in un sistema che fa acqua, è il caso di dirlo a proposito dell’Acquedotto Pugliese, da tutte le parti.