Let’s chick lit!
2009
(foto di …Sweet Poison…)
Come ogni anno, i primi giorni di gennaio sono dedicati a fare scorta di libri per l’inverno, possibilmente a prezzo ridotto perchè l’inverno è lungo e ce ne vogliono tanti. La scelta sullo stile dei romanzi di quest’anno conferma il filone dello scorso anno, cioè quello della chick lit.
Nello slang statunitense, chick è un termine informale per “ragazza” derivato da chicken (“pollastrella”); lit è l’abbreviazione di literature (“letteratura”). Pur presentando alcuni elementi in comune con il tradizionale romanzo rosa, il romanzo chick lit tende a essere umoristico e post-femminista nella sua rappresentazione della vita e dei rapporti sentimentali. Le protagoniste sono di solito donne dinamiche, alla moda, fra i venti e i quarant’anni, che vivono in grandi città (per esempio Londra o Manhattan) e lavorano in settori come l’editoria, la pubblicità, la finanza o la moda. Lo stile della narrazione tende a essere irriverente anche (o soprattutto) sugli argomenti sentimentali e sessuali.
Jane Austen e Anita Loos potrebbero essere considerate una precorritrici del chick lit; l’influenza della loro produzione si percepisce in molte opere del genere, e alcune autrici hanno esplicitamente dichiarato il proprio debito nei confronti di romanzi come Emma o Orgoglio e pregiudizio. Proprio di quest’ultimo si sente l’eco in quello che viene considerato il capostipite del chick lit, Il diario di Bridget Jones di Helen Fielding, best-seller mondiale e usato come soggetto di un altrettanto fortunato film. Poco tempo dopo la pubblicazione di Bridget Jones, grande successo ebbe la serie televisiva Sex and the City, basata sul romanzo omonimo di Candace Bushnell, un altro classico del genere. Fra i romanzi chick lit di maggior successo si possono citare la serie di I love shopping di Sophie Kinsella e Il diavolo veste Prada di Lauren Weisberger.
(Fonte: Wikipedia)
Perchè il chick lit? Perchè è rilassante, ti porta in un mondo paillettoso e fashion con il minimo sforzo e ti fa sorridere… E abbiamo davvero bisogno di sorridere oggi come oggi… In più ti fa anche riflettere sulla superfluità di certe cose…
Come sapete, l’anno scorso ho fatto scorta di tutti i libri della Kinsella e posso dire che le storie di Becky mi hanno accompagnato per tutto l’inverno. Poi in estate ho letto il meno brillante Elegance di Kathleen Tessaro.
Ho, invece, iniziato questo 2009 con il romanzo La favolosa (doppia) vita di Isabel Bookbinder di Holly McQueen che ho terminato di leggere ieri sera. La trama è abbastanza originale. Il personaggio è corrispondente ai canoni della chick lit: Isabel ha 27 anni, sogna di diventare una scrittrice di successo, sogna una scolpita taglia 40, abiti firmati e una grande casa nel quartiere più in di Londra… e sogna di essere l’ospite di famose trasmissioni televisive. Lo stile di scrittura è leggero e frivolo, anche se c’è troppa ripetitività dei concetti.
Ora tocca a Il club delle ragazze di Hollywood di Maggie Marr che, in verità, ho acquistato qualche mese fa ma non ho ancora iniziato a leggere. E sono in arrivo nella mia casella di posta (non elettronica): Al diavolo piace dolce di Lauren Weisberger, Trend setter di Lynn Messina, Biondo n°5 e Come divorziare da un miliardario di Plum Sykes, La signora dei funerali di Madeleine Wickham ed Amore a prima vista di Sheila O’Flanagan.
Bhè, se v’interessa posso recensirvi tutti i libri che leggo, così se non vale la pena leggerli non sottraete del tempo a qualcosa di più interessante… che ne dite?
Ah, e se volete essere aggiornate sulle ultime novità editoriali tenete d’occhio http://chicklitealtrestorie.splinder.com/!!
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8 commenti
Trackback e pingback
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Addio 2009! | Clarita
[...] GENNAIO: Let’s chick it! [...] -
[Recensione] The lonely hearts club | Clarita
[...] rispettava le caratteristiche di quelli che vengono recensiti qui (fa parte di quel filone chiamato chick-lit), ho accettato con…
Ricordo che la prima edizione del WFF, nel 2004, fu proprio dedicata al genere chick lit, per bettezzare il nuovo fenomeno editoriale, ai quei tempi emergente, insieme alla proposta del WFF che accolse diverse pollastrelle dagli Usa e dai paesi europei. Da allora ne è stata fatta di strada…ma il genere, pur facendo sorridere, con il suo spirito glamour alla Sex and the City, non riscontra i pareri positivi della critica e del pubblico insieme. Perchè, in Italia, devono sempre vincere le storie melodrammatiche. Come le canzoni italiane…sempre melodrammatiche, quasi da fare "scendere il latte alle ginocchia". Certo magari dietro non ci sono grandi storie, trame e vicessitudini ardite, ma sono pur sempre storie di donne, e anche di uomini, di mamme (led lit e anche mom lit) alle prese con la vita quotidiana, fatta di amori e sogni infranti, disillusioni e nuove sfide. E il bello è che non ci sono nè vincitori nè vinti, e le protagoniste non si arrendono mai, anzi continuano, in modo disincantato e ironico, ad essere vittime e prede di manie da shopping, da lavoro, da sesso. Insomma, una botta di vita e di ironia che nei momenti più lenti e buii dell'esistenza a "Tufopoli" aiuta a far sorridere. Io sorrido e non vedo l'ora di leggere il prossimo libro di Sophie Kinsella. Che la critica ne parli pure male, tanto loro sono sempre su quel piedistallo che non consente di vedere cosa succede di sotto.
certo che me lo ricordo!!! è per quello che ne fui colpita!!!
cmq sono proprio d'accordo con te… io mi sono stufata di queste storie che fanno "scendere il latte": un libro mi deve far sorridere e può essere anche leggero… tutta questa letteratura pesante è davvero noiosa e leggere non diventa più un piacere visto che devi essere concentratissimo a percepire parola per parola…
Io la critica non la ascolto… e neppure quelli che con un libro di Tolstoj in mano guardano male il mio Kinsella… de gustibus non sputacchiandum est, giusto???
Potremmo anche far venire il mal di pancia a qualcuno con le nostre opinioni. Ma dove c'è gusto non c'è perdenza. Ora scappo al ring letterario su Mal di pietre di Milena Agus. Un bacione.
Ciao Clarita, ti invito sul mio blog: http://blog.libero.it/Gulgubigiunda/
Se ti va di dargli una sbirciatina. Saluti
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